L’idea alla base di questo dispositivo è semplice e geniale: un condotto comune di alimentazione (“Common Rail” in inglese significa binario, corrimano e, per estensione, condotto) che collega tutti i cilindri a una sola pompa di iniezione ad altissima pressione, al posto di un singolo gruppo pompa/iniettore per alimentare ciascuna camera di combustione.
Concepito dall’ingegnere (e fisico) pugliese Mario Ricco verso la fine degli anni 80, il sistema è stato sviluppato dalla Magneti Marelli in tandem col Centro Ricerche Fiat. Nel 1994 è poi stato ceduto alla Bosch, che lo ha industrializzato e portato al successo mondiale (tanto che è rimasto l’unico universalmente utilizzato dai costruttori di motori diesel, soppiantando il sistema “pompa-iniettore” indipendente per ogni cilindro sviluppato dal gruppo Volkswagen).
Lavora a pressioni elevatissime
Entrato in produzione di serie nel 1997 (con l’Alfa Romeo 156 1.9 o 2.4 JTD), il Common Rail è simile a un impianto di iniezione elettronica per motori a benzina, ed è stato oggetto di una continua evoluzione tecnologica ed elettronica.
Sfrutta una sola pompa centralizzata ad altissima pressione, che nei motori più aggiornati arriva a ben 2000-2500 bar (mentre nei propulsori a benzina non si va oltre alcune centinaia di bar…), e tramite il citato condotto comune (che per la sua conformazione è chiamato anche “flauto”) il gasolio viene distribuito con precisione a ciascun iniettore.
Funzioni ben separate
La prerogativa fondamentale del Common Rail, riguarda la separazione delle funzioni della pompa da quella degli iniettori (il concetto di pressione è sganciato da quello di portata).
Una batteria di “iniettori intelligenti” piezoelettrici a controllo computerizzato (molto più precisi di quelli elettromagnetici), al momento opportuno immette la quantità di carburante perfettamente nebulizzata direttamente nella camera di combustione, indipendentemente dal numero dei giri e dalla posizione dell’albero motore.
Tante piccole iniezioni…
“Effetto collaterale” del Common Rail è il sistema Multijet, in grado di gestire anche iniezioni multiple con grande precisione. Grazie a piccole pre-iniezioni di gasolio nelle camere di scoppio si avvia il processo di combustione quando nel cilindro si sta ancora comprimendo l’aria, in modo da far trovare già un “ambiente caldo” quando vengono iniettate le quantità di carburante principali.
La più efficace vaporizzazione del gasolio che ne deriva e l’ottimale combinazione con l’ossigeno dell’aria, forniscono una combustione più completa e conseguenti vantaggi nel miglioramento dell’erogazione della potenza, della riduzione di rumorosità e delle emissioni (soprattutto degli NOx).